Sabato 4 giugno si è svolta la manifestazione Musica sull’acqua che ha visto il Conservatorio “Benedetto Marcello” di Venezia e la Associazione Settemari, in collaborazione con Arzanà, dare vita a un percorso affascinante tra i canali di Venezia e le sue calli.
Alle 19 è iniziato il percorso dal Rio di S. Trovaso, con le barche ad ospitare gli allievi del Conservatorio che tra trombe, arpe, tromboni, dulciane, corni, tamburi, fagotto, percussioni e coro hanno immediatamente coinvolto i numerosissimi spettatori presenti, riunitisi col passaparola e l’efficacia dei Social, oltre a rallentare e ipnotizzare i turisti e i passanti che come dei novelli Ulisse venivano attratti dalle note e dai canti delle Sirene coriste.
Questi Palcoscenici mobili hanno poi proseguito per il Ponte di S.Trovaso, il Ponte de le Maravegie, il Rio Ognissanti, e il pubblico ha seguito le barche da cui salivano le meravigliose atmosfere create dai componimenti che dalla fine del XI secolo al XIX hanno riempito la dolce aria di una tiepida serata di Primavera.
Pavane, Gagliarde, Saltarelli, Canzoni, Ballate, Lieder e Madrigali hanno trasportato tutti indietro nel tempo, ritmando il leggero dondolare sull’acqua delle pesanti barche con le cadenze antiche e sognanti che camminavano assieme a tutti . . .
Proseguendo si è arrivati per concludere al Rio di S. Barnaba dove alle musiche di Anonimi dal XVI al XIX secolo oltre a Brahms, Hersant si è aggiunta la magia di Giovanni Gabrieli, per concludere con la sonata “Pian e Forte” di Claude Padoan del 1597.
Un percorso eccezionale, che ha reso ancor più eccezionali i luoghi e le immagini che hanno riempito gli occhi e il cuore delle fortunate persone al seguito, oltreché dei fortunati abitanti ai quali è bastato solamente affacciarsi alla finestra per godersi lo spettacolo, potendo rientrare in casa ma continuando a vivere l’evento come se si svolgesse in una stanza accanto della propria abitazione . . .
Grazie davvero agli allievi del Conservatorio di Venezia “Benedetto Marcello” che diretti dal Maestro Francesco Erle hanno dato vita assieme alla Associazione Settemari di Venezia e ad Arzanà ad un momento unico, coinvolgente e dinamico come sanno essere alcune tra le cose migliori che possano capitare ai nostri sensi e alla nostra memoria, che forse è il vero e proprio “sesto senso” di cui siamo dotati e il più prezioso, chi ci permette di dare significato a ciò che verrà “il giorno dopo” di ciascuno . . .