Il Teatro in Sede Settemari

da | Giu 21, 2016 | News

Come nei secoli scorsi nei palazzi dei Nobili, nelle corti Signorili del Rinascimento, nelle ricche dimore dei facoltosi mercanti finanche nei Castelli dei Principi e dei Re (ricordiamo – teatro nel Teatro –  la compagnia degli attori che arriva al Castello di Elsinore al cospetto di Amleto), gli attori e le compagnie giungevano presso le dimore per intrattenere, divertire e ammonire i loro ospiti con scene, caratteri, linguaggi e movenze che tutti possono comprendere e da cui tutti possono trarre piacere, svago e insegnamento.

Ugualmente oggi è possibile godere di questi momenti e la Associazione Settemari ne ha dato un mirabile esempio sabato 18 giugno quando Alessandra Prato e Gianni Moi hanno portato la loro bravura e la loro carica di professionalità in Rio Terà Barba Frutariol, davanti la Sede della nostra Associazione. . .

In men che non si dica sotto la pergola formata dal lento e inesorabile procedere dei rami di vite si è formata una tribuna di panche che, disposte a semicerchio, hanno accolto gli spettatori emozionati e in attesa che i saltimbanchi della parola e del trasformismo iniziassero a far risuonare il Terà.

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Il programma, ben concepito e sapientemente redatto, ha avuto come filo conduttore il cibo, con le sue implicazioni nutritive certo ma anche coi suoi significati reconditi, i doppi sensi, la sua valenza sociale, religiosa, romantica e lasciva alfine, declinato attraverso alcune delle più celebri scene tratte dai capolavori di Carlo Goldoni (perché Venezia è e sarà sempre Venezia) ma partendo da un testo del Rinascimento quale L’amor costante di Alessandro Piccolomini, Arcivescovo di Patrasso e fine Letterato oltre che Astronomo.

Or dunque ecco che tutto è pronto e un sipario immaginario si apre sui protagonisti, che hanno come fondale gli antichi mattoni, come soffitto il cielo vero che si intravede tra le fronde e come quinte la strada, che non smette di vivere di passanti, famiglie, piccoli amici a 4 zampe e delle loro padrone, preoccupate che possano spaventarsi ai toni da commedia e agli applausi calorosi.

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Dopo la descrizione di un banchetto ideale del XVI secolo da L’amor costante senza sosta Alessandra e Gianni sono passati con brevi e divertenti introduzioni a scandire le altre scene, delineandone in poche parole il contesto e il tratteggiar dei personaggi; ogni scena ha introdotto vari cibi, cotture, ricette, tutte intese a far capolino tra i dialoghi delle servette, furbe e maliziose, dei burberi padroni di casa, degli innamorati (ricchi solo di appetiti) e delle donne tout court, nobili, borghesi o del popolo, libere oppur soggette, novizie o maritate ma tutte, assieme ai loro uomini, saldamente consapevoli che l’amore, gli amori, spesso per necessità devono passare dalla gola per arrivare al cuore . . .

Senza sosta lo scorrere dei brani ha riempito l’aria di un fresco tardo pomeriggio di Giugno con I morbinosi in cui si parlava di castrà, risi, moleche, colombini, salà con l’aggio; Le done de casa soa (sardele in saor), Sior Todero brontolon (risi), La donna di garbo (polenta), Una delle ultime sere di Carnovale (ravioli, stuffà, dindietta ripiena, polpette, vino di cipro), Il campiello (risi con la castradina, capponi, rosto de vedelo, salà, frittole, pan tondo, minestra, figà de vedelo, lengua salada, fette rostie de sopresada, cervela), Le avventure della villeggiatura (cioccolata, pasticcio di maccheroni, polpette, pasticciotti, arrosto, parmigiano), Il servitore di due padroni (allestimento di una tavola), per finire con l’assoluta grandezza di Mirandolina, quella Locandiera che è tra i più riusciti personaggi del Teatro di tutti i tempi e che, seducendo il mondo che si ferma alla sua locanda, si pone come antesignana di tutte coloro che vogliono esser padrone della propria vita e decidere con chi condividerla, fosse anche il più umile dei suoi numerosi corteggiatori.

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Il risuonare delle risate e il rotolare degli applausi ha scandito i tempi e richiamato all’uscio e alla finestra coloro che, intenti a preparare in cucina le pietanze per la sera al termine “delle commedie”, non volevano perdersi un po’ dello spettacolo e abbassando al minimo i fornelli potevano godersi qualche minuto di teatro e “de spassetti“; si perché il termine della recitazione era solo l’inizio dell’intervallo; in seguito è andata in scena la cena, con un Menù (come che dixe i siòri) in tono col percorso e che la fantasia e il gusto hanno cercato di rendere all’altezza degli argomenti e degno degli “Illustrissimi Siòri Soci e delle deliziose Siòre Socie parone”.

Ecco di seguito l’elenco delle portate che abbiamo gustato:

 

Menù della serata

 

Una bella serata, in cui abbiamo trascorso ore di autentica vita veneziana e condiviso emozioni che fanno sempre bene al cuore e allo spirito confortati e divertiti dalla genialità di Carlo Goldoni e dalla bravura di Alessandra e Gianni che ci hanno regalato il lusso di portarci il Teatro “sotto casa”.

Programma per APRILE

 Venerdì 12 in sede – ore 18,30

NODI O GROPI ?
Dopo i corsi di perfezionamento voga in canale
ora anche un corso “a terra”.

Venerdì 19-in sede-ore 18:30

ASSEMBLEA ORDINARIA DEI SOCI

Elezioni del nuovo Consiglio Direttivo


Maggiori informazioni e dettagli su tutte le iniziative sono contenuti nelle specifiche comunicazioni inviate ai Soci e agli Amici della Settemari. Scrivici per essere aggiunto alla lista!

La Voga alla veneta

Un’introduzione a come vogare

a cura di Lino Todaro.

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