Domenica 21 maggio la gita sociale della Settemari ha visto gli equipaggi, i soci e gli amici ospitati nel bragozzo dirigersi verso la Laguna nord con la serenità di sempre e la voglia di condividere un’altra giornata di festa.
Con la presenza di alcuni nuovi Soci che non hanno voluto mancare a questo appuntamento l’allegra carovana si è diretta verso Murano, Burano, Torcello e l’isola di S.Ariano dove abbiamo tirato un po’ il fiato facendo sosta per l’aperitivo; un brindisi che ci ha visti rendere omaggio alla Famiglia Fattoretto, di cui la Presidente Luisa Vianello ha letto una affettuosa lettera indirizzata alla Settemari, che con grande gentilezza e rara sensibilità ci aveva fatto pervenire diverse bottiglie di prosecco per permetterci di festeggiare durante questa pausa e stringere ancor di più l’amicizia che da moltissimi anni lega la nostra Associazione agli amici di Villa Badoer.
Alla ripresa del cammino abbiamo costeggiato l’isola di Santa Cristina mentre nel frattempo Giorgio Suppiej ci aveva deliziati con cenni e particolari storici sui luoghi che durante il percorso incontravamo, calandoci per qualche attimo nell’atmosfera dei secoli passati e facendoci rivivere in parte le vicissitudini di quei veneziani . . .
Arrivati all’isola delle Saline abbiamo preso terra e ci siamo accomodati nell’omonimo agriturismo invadendo simpaticamente il luogo e riempiendolo anche con le spensierate risate di giovanissimi nuovi soci le cui magliette sociali un po’ abbondanti ne aumentavano la simpatia.
Il pranzo, dai primi piatti alle diverse varietà di grappe finali, ha ceduto il posto alle tradizionali canzoni veneziane, ai cori e alle danze che, accompagnati da fisarmonica, chitarra, microfoni improvvisati e da diverse tipologie di cembali, ci hanno portati al momento del reimbarco per prendere la via del ritorno. Alcuni spostamenti di equipaggio e piccoli rimpiazzi tra remi e bragozzo ed ecco che si marcia sulla “strada di casa” attraverso il canale di Treporti, isola di Crevan, S.Erasmo e Murano, superato il quale si scorge il Cantiere di S. Alvise.
Il pranzo, dai primi piatti alle diverse varietà di grappe finali, ha ceduto il posto alle tradizionali canzoni veneziane, ai cori e alle danze che, accompagnati da fisarmonica, chitarra, microfoni improvvisati e da diverse tipologie di cembali, ci hanno portati al momento del reimbarco per prendere la via del ritorno. Alcuni spostamenti di equipaggio e piccoli rimpiazzi tra remi e bragozzo ed ecco che si marcia sulla “strada di casa” attraverso il canale di Treporti, isola di Crevan, S.Erasmo e Murano, superato il quale si scorge il Cantiere di S. Alvise.
La solita allegria di queste giornate sbarca con noi in cantiere e mentre si lavano e ricoverano le barche continuano i lazzi e le battute, qualcuno stappa un’altra bottiglia e un altro sughero attrae l’attenzione di tutti che ne seguono la traiettoria fino a che tramonta sul selciato.
Anche oggi tanta gente, tanti volti nuovi e nuove voci si sono aggiunte a dare alla Settemari una ulteriore conferma che l’andar per acqua non ha perso il suo fascino e che la Laguna, la sua Storia e le sue storie possono ancora esercitare un fascino a cui è difficile resistere, soprattutto quando si vivono in compagnia e serenità.
Alla prossima . . . !